Il rumore della porta
che sbatteva.
Il freddo
mordeva la mia pelle,
le falcate a perdifiato.
Le lacrime
Allagavano il buio.
Le stelle soffocate dai lampioni,
l’aria gelida,
i marciapiedi vuoti.
Le strade con le buche,
il mio cuore con le crepe,
il sangue alla testa,
le vene che pulsavano.
I semafori accesi
sopra strade libere.
Il suo ricordo
mi entrava nelle ossa
e si stabiliva lì.
Sentivo battere il cuore dappertutto,
come se palpitasse per due.
Come se avesse potuto parlare
con il suo.
Roberta Petruccelli
2B IPSSAR