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Si è concluso un corso di Calligrafia, che ha visto coinvolte alcune classi IPSSAR,  la I C, la 2C e la 2A, che partendo dal significato della scrittura corsiva, oggi molto in disuso, ha condotto gli alunni in un viaggio fatto di lettere e di parole che si sono susseguite tra l’interesse e la partecipazione di tutti.

Il progetto è nato dall’esigenza di invitare gli alunni a riflettere su un problema davvero dilagante: la scrittura a mano è ormai superata dalla tecnologia. Si può accettare tutto ciò? Non si può rimanere indifferenti a questo fenomeno. Alcune docenti, spinte dalla necessità di voler rafforzare le competenze di base del biennio e di voler unire discipline apparentemente diverse, come l’italiano e la matematica, hanno voluto lanciare questa sfida ai ragazzi, prima scettici e poi affascinati dalle lettere in corsivo inglese, che hanno potuto riprodurre sui quaderni quasi come un salto nel passato.

Scopo del corso è stato di voler indurre i giovani alunni a scrivere in modo ordinato e lineare e riutilizzare il corsivo trasversalmente in modo da tradurre il pensiero in parole; riaffermare il proprio sé e ritrovare la capacità di concentrarsi, di rielaborare e di ricordare. La scrittura nella vita quotidiana aiuta a sviluppare la creatività; alimenta il pensiero critico, che può essere espresso in modo chiaro, conciso e persuasivo.

Le professoresse Clorinda Mastrolitto, Barbara di Simio, Maria Ricchetti e Milena Barone hanno così dimostrato a fine corso agli alunni quanto il corsivo serva nella vita di tutti i giorni.

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